Mentre da una parte la Corte di Appello di Torino con una sentenza del 14 gennaio stabilisce un rapporto di causa/effetto fra un uso intenso del telefono cellulare e l’insorgenza di patologie tumorali nell’utilizzatore, dall’altra TIM, magistralmente supportata dalle Organizzazioni Sindacali CGILCISLUIL (coadiuvate in questa occasione da UGL e COBAS), con l’implementazione dell’applicativo B-SAFE obbliga i Tecnici on Field a rimanere sempre a contatto con l’apparato di servizio. Estratto dalle slides di presentazione:

[…]Per garantire il corretto funzionamento dell’APP, basato sulla sensoristica del cellulare, il lavoratore deve sempre tenere indosso il cellulare[…].

Naturalmente siamo consci che la correlazione cellulare/tumore sia oggetto di dibattito per la comunità scientifica a livello internazionale.
Tuttavia, tralasciando le conseguenze cui andrebbero incontro gli attori dell’accordo nel caso in cui un’eventuale azione penale dovesse stabilire un nesso fra il portare addosso per otto ore al giorno un apparecchio emettitore di radiofrequenze ed un’eventuale patologia neoplastica, crediamo che per una procedura che in fase di sperimentazione ha prodotto zero eventi e avente come unico fine dichiarato quello […]di tutelare la sicurezza e la salute del personale[…], i rischi per la salute dei lavoratori superino abbondantemente gli eventuali benefici derivanti dall’adozione della stessa e chiediamo quindi all’Azienda di astenersi dall’iniziarne l’applicazione.

Trento, 20/01/20

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RSU Cisal Comunicazione
Sandro Candotti