La Corte di Cassazione ‘’inchioda’’ il management TI svelando le anomalie di gestione, che da anni noi denunciamo, sulla gestione del canale commerciale diretto.

La Corte Suprema con sentenza n° 23878 del 02/10/2018 ha ordinato a TI l’immediata reintegrazione in servizio di un venditore che era stato licenziato per pratiche commerciali definite dalla società datrice di lavoro “aggressive e scorrette”. L’illegittimità della giusta causa è stata dichiarata in quanto il Supremo Collegio ha accertato che tali pratiche commerciali erano una prassi aziendale diffusa ed anzi dettata dalla Direzione Vendita di Area (Nord-Ovest nella fattispecie).

Il rigetto della giusta causa, svela, semmai c’è ne fosse bisogno – che gli obiettivi sul fatturato da Vendite per segmento e tipologia sono da tempo frutto di una politica di gestione del canale, per la quale conta solo il risultato, finanziario arrivando ad ignorare o, quantomeno, mettere in second’ordine le esigenze del cliente.

Quando poi succede qualche problema… (clienti che reclamano , che abbandonano TI , che ricorrono alle vie legali), allora si attribuisce la responsabilità al venditore, mentre chi lo ha coordinato e spinto verso una pratica commerciale “aggressiva” resta sempre immune e candido come le vestali!!

Cisal Comunicazione denuncia, evidenzia ed osserva l’incancrenirsi di un sistema paludoso e malsano fatto sempre dei soliti ‘’noti ‘’che occupano da anni le stesse posizioni forse… con indubbie rendite e vantaggi personali a scapito del futuro del sistema Aziendale…

O si cambia o si muore non facciamolo scrivere al supremo grado giurisdizionale altrimenti viene il sospetto che gli organi preposti al controllo gestionale di cose e persone che ci stanno a fare ????

Ora chi Paga??

Noi siamo una Organizzazione Autonoma,
non tentiamo di esserlo!!
NOI SIAMO CISAL COMUNICAZIONE.

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