Riduzione orario: Recupero 30 Luglio 2020 ‐ 31 Dicembre 2020
Il lupo travestito da cappuccetto rosso
Diamo seguito all’accordo firmato in data 31 Luglio 2020, concentrandoci al punto che riportiamo da titolo.
Riportiamo testualmente:
Si concorda che, in via del tutto straordinaria e sperimentale, al fine di gestire riduzioni di attività totali o parziali connesse con l’emergenza in corso, in una logica di collaborazione e volontarietà intesa a ricercare formule di superamento dei meccanismi previsti dall’attuale impostazione del CCNL TLC (art.26), nonché al fine di non penalizzare economicamente i lavoratori, ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali laddove disponibili ed evitare di intaccare gli istituti contrattuali già pesantemente impattati nel periodo di lock‐down, per il periodo dal 30 luglio al 31 dicembre 2020, verrà agevolata la fruizione di riduzioni orarie a recupero della durata massima di 20 ore per l’intero periodo (considerato indipendentemente dal profilo orario contrattuale individuale), con la finalità di gestire improvvisi cali di attività derivanti da riduzione totale e/o parziale dei servizi conseguenti all’attuale situazione emergenziale.
Riportiamo 4 punti interessanti:
a) Tale strumento verrà utilizzato prioritariamente con riduzioni orarie, ma potranno eccezionalmente essere fruiti anche per casi di assenza dalla prestazione lavorativa per l’intera giornata. L’azienda in questa fase sperimentale potrà prevedere l’utilizzo di tali permessi a recupero nella stessa giornata in alcune situazioni imprevedibili quali ad esempio blocchi sistemi o cause equivalenti. In tali casi l’Azienda ne darà tempestiva informazione al lavoratore ed alle RSU/RSA interessate.
d) Il lavoratore entro il 31 Dicembre 2020 potrà programmare il recupero delle ore
indicando all’azienda il piano individuale di recupero. L’azienda preso atto della pianificazione comunicata dal lavoratore darà, con congruo anticipo (entro una settimana), conferma o motivato diniego al recupero in funzione dei volumi di traffico. I lavoratori, che operano in commesse in regime di remotizzazione, nel comunicare la pianificazione potranno optare se recuperarlo on site o in modalità da remoto a partire da n.1 ora al giorno nei giorni lavorativi, o nelle giornate di libero non lavorativo a partire da un minimo di n.4 ore. Al 31 Dicembre 2020 qualora il lavoratore non sia riuscito a pianificare il recupero, per qualsivoglia motivo, gli eventuali residui di ore da recuperare saranno su scelta volontaria del lavoratore compensati con permessi o in alternativa, il lavoratore potrà presentare una ulteriore pianificazione da concludersi entro e non oltre il 31 marzo 2021. Al termine del suddetto periodo eventuali residui negativi saranno compensati con permessi. Tali ore “a recupero” non comporteranno alcuna maggiorazione.
e) Tutte le comunicazioni, sia per la riduzione che per il recupero, avverranno tramite gli strumenti aziendali, in orario di lavoro (ad esempio mail, inaz), salvo eccezioni di natura straordinaria e non programmabile;
h) Le 20 ore regolamentate dal presente istituto sperimentale sono da considerarsi, in relazione al periodo preso in considerazione, sostitutive e non aggiuntive rispetto sia a quanto previsto dal CCNL delle Telecomunicazioni relativamente al comma 14 dell’art.26 e sia rispetto ad eventuali accordi territoriali sul tema. La riduzione oraria a recupero non potrà interessare quelle lavoratrici/lavoratori i quali già usufruiscono di agevolazioni orarie per effetto di prescrizioni mediche, per secondo lavoro, e in periodo di allattamento (salvo diversa richiesta dell’interessato).
Premessa
Ci teniamo FORTEMENTE a precisare che questo accordo sarà oggetto di verifica legale perchè riteniamo sia PEGGIORATIVO del CCNL di settore.
È necessario ricordare che le clausole della flessibilità dell’orario di lavoro devono essere concordate per iscritto con il consenso del dipendente.
I LAVORATORI NON PPOSSONO ESSERE SEMPRE TERRENO FERTILE DEI PROFITTI AZIENDALI!
Fine Premessa
Cari amici, chiederemo un cameo all’attore Diego Abatantuono perchè quello che accade nella sede di Catania è sempre Eccezzziunale…veramente!
Per noi l’eccezione è all’ordine del giorno, come per i punti a, e.
Il lavoratore di norma viene invitato a rendere flessibilità per l’intera giornata lavorativa, per più giorni consecutivi, e…ma guarda un pò, di norma le comunicazioni vengono date tramite contatto telefonico.
Evidentemente non è del tutto chiaro che il lavoratore non utilizza apparecchi telefonici di proprietà aziendale, ma solo ed esclusivamente il proprio telefono con il proprio numero telefonico e qualsiasi comunicazione deve avvenire tramite gli strumenti aziendali, inoltre NON si riceve nessun indennizzo di REPERIBILITA’!
Per di più, NON viene fornito nessun PREAVVISO!
Vi ricordiamo che COME PREVISTO DAL CCNL, trattandosi di variazione della turnistica (NON PRESTARE LAVORO LO E’), il lavoratore ha diritto ad un preavviso di 48 ORE.
È finita?!
Ma state scherzando…che Eccezzziunale sarebbe altrimenti!
Al lavoratore viene comunicato, telefonicamente ovviamente perché a noi i servizi segreti ci fanno un baffo, che nel caso in cui si decidesse di prendere par o ferie non andrebbe ad erodere la flessibilità dell’azienda.
Cioè tu azienda mi obblighi a non lavorare e mi indichi 3 strade (par, ferie o flessibilità).
Poi mi dici che se la scelta ricade nelle prime due sono fatti miei e le 20 ore rimangono in essere.
In più, il lavoratore si ritrova inserito sul Timesheets la flessibilità senza alcun tipo di comunicazione preventiva.
A NOI BEAUTIFUL CI FA UN DOPPIO BAFFO,
Al punto d, viene indicato che “Tali ore “a recupero” non comporteranno alcuna maggiorazione”.
Non solo i lavoratori con turni genitori, altri lavori, o semplicemente per il proprio benessere psico‐fisico vengono assolutamente penalizzati nel programmare il recupero delle ore, ma l’azienda non vuole riconoscere alcuna maggiorazione.
Ricordiamo che per la sede di Catania vige un accordo prevedendo l’attribuzione del Buono Pasto a fronte di una prestazione lavorativa giornaliera di almeno 5 ore prestate, ergo, nel caso in cui il lavoratore per recuperare le ore presti servizio come da accordo il BUONO PASTO E’ DOVUTO!
Al punto h, ci facciamo una GROSSA e GRASSA RISATA.
Il 30% dei PAR è stato già incassato nel primo trimestre del 2020, quindi cosa dovrebbe andare a sostituire?????????
Invitiamo l’azienda a rileggere l’accordo ed a rivedere il proprio modus operandi poiché non riusciamo ad identificare una parte importante dell’accordo:
LA VOLONTARIETA’ DEL LAVORATORE!
NOI DI CISAL COMUNICAZIONE non ravvisiamo nulla di volontario, ma solo imposizioni. Quest’ennesimo accordo, dimostra ancora una volta di non avere a cuore i propri dipendenti, facendo acqua da tutte le parti….
Catania
Segretaria Provinciale Catania
Cisal Comunicazione