Il Covid 19 ci ha resi partecipi di un momento storico che ha richiesto uno sforzo interpretativo, spesso non di semplice compimento, di una situazione in cui i lavoratori sono stati vittime non solo della pandemia ma di un “aggiornamento” e spesso di un taglio” di quei capisaldi giuridici che da sempre erano posti alla base del “lavoro dignitoso e rispettoso” della persona, in quanto tale e in quanto soggetto giuridico del più ampio processo produttivo.
Come Cisal Comunicazione ci siamo posti il l’obiettivo di non lasciare nessun lavoratore solo fornendo assi‐stenza sempre e a tutti, tralasciando le appartenenze sindacali e ponendoci anche in prima linea nella difesa dei colleghi (la parola colleghi non rappresenta per noi uno slogan ma è sostanza in quanto anche noi abbiamo le cuffie).
Abbiamo avanzato proposte ad ogni livello e in ogni tavolo anche in quelli dove qualcuno pensava di esclu‐derci, non sottraendoci mai al confronto e sempre pronti a far valere i diritti di noi lavoratori e “colleghi”. Il Green Pass, che oggi entra a gamba tesa in tutto il mondo di lavoro, rappresenta un ulteriore stimolo per salvaguardare quelle persone che potrebbero esserne penalizzate. Ciò ci renderà vigili e custodi sempre dei principi cardini messi alla base di un Rapporto di Lavoro “salutare” in ogni sua eccezione e sfaccettatura, sul piano giuridico, sociale, morale e UMANO.
Stiamo assistendo, oggi, a un lento calo dei volumi che ha richiesto da parte delle aziende, la messa appunto di un piano di “alleggerimento” del costo del lavoro” mediante l’utilizzo massivo di Ferie e Rol prima e della FIS poi. L’istituto della Fis è stato destrutturato nella sua connotazione naturale per divenire un mero stru‐mento di pareggio di Bilancio. È stato utilizzato per formazioni, problemi tecnici mentre si procedeva, almeno in alcune aziende, all’assunzione di nuovo personale a tempo parziale, stagisti, interinali…
La nostra paura, oggi, è che il Green Pass possa rappresentare un ulteriore “Ammortizzatore”, un ulteriore elemento da utilizzare per pareggiare i conti sospendendo i “Colleghi” sprovvisti della certificazione solo per‐ché non economicamente nella condizione di poter sopportare il costo dei tamponi per accedere alla Sede Aziendale. (Non entriamo volutamente nella polemica del Vaccino perché non di nostra competenza e perché al momento, allo stato di diritto, non obbligatorio).
Vigileremo attentamente sull’uso e il controllo del Green Pass e invitiamo i “Colleghi” a segnalarci ogni difformità.
Al pari facciamo un appello alle aziende che tanto hanno investito nello Smartworking a non vanificare gli investimenti facendo un passo indietro.
Chiediamo, come Cisal Comunicazione, un tavolo di confronto al fine di poter bilanciare costi e benefici e poter rendere stabile uno strumento che, giusto due anni fa, nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover utilizzare ma che nel settore di Call center ha permesso a tutti “Aziende e Lavoratori” di continuare a essere produttivi.
15 Ottobre 2021
Segreteria Nazionale
Francesco Rocco Antonaci