Come già evidenziato dai comunicati datati 20 e 27 Ottobre 2020, e ulteriormente sollecitati da un’interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, constatiamo, ancora una volta, un mancato riscontro da parte dell’Azienda.
Valutando attentamente l’evoluzione epidemiologica Covid‐19 e con il susseguirsi dell’adozione di misure sempre più stringenti da parte delle autorità competenti, <>, l’Azienda non allenta la corda dei rientri in sede.
E’ voce odierna che l’Azienda vorrebbe estendere i rientri in Sede a 2 (due) settimane al mese, e non più 1 (una) come in precedenza.
Ci auguriamo che quanto descritto non venga attuato, perché non coerente con la raccomandazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro, impegnando il datore di lavoro a fare davvero tutto il possibile per garantire la possibilità di lavorare da casa.
In generale si chiede al datore di lavoro di adottare un principio di “maggiore prudenza” e quindi di applicare le norme nel modo più rigoroso possibile, considerata la posta elevata, la salute dei dipendenti.
‘’Invitiamo’’ l’Azienda ad interrompere la turnazione dei lavoratori in Sede, privilegiando totalmente il Remote‐Working, almeno fino alla fine dello stato di emergenza. In difetto, se necessario attiveremo le procedure che riterremo più opportune per tutelare i lavoratori.

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Catania 12/11/2020

Segreteria Provinciale
Cisal Comunicazione