Fin dalle prime installazioni delle Zbox sugli automezzi dei tecnici abbiamo espresso le nostre perplessità in merito a quale potesse essere il reale scopo di questa (al tempo) nuova tecnologia.
Alle nostre richieste di dettagli e spiegazioni, Telecom/TIM ha sempre negato che si trattasse di un metodo per controllare la posizione dei tecnici, dichiarando che il loro unico obiettivo fosse quello di salvaguardare il patrimonio aziendale e la salute dei lavoratori.
Con la pubblicazione sull’Intranet aziendale dell’articolo dal titolo: “Con nWFM, avanti a tutta forza!”, hanno finalmente gettato la maschera. All’interno di un testo infarcito di lodi sperticate per il nuovo sistema di gestione delle WR, fra le altre cose, è scritto che le attività vengono assegnate […]considerando la posizione geografica […] del tecnico necessario per l’attività[…] e per chiarire ulteriormente il concetto è allegata una schermata dell’applicativo in uso al JM, dalla quale si possono facilmente ricavare:
– nome e cognome del lavoratore (a cui NOI abbiamo garantito la privacy);
– data e ora;
– coordinate geografiche precise a 1/100 di secondo (circa una cinquantina di metri) della posizione dello stesso.

Visto che tutti i dati del tecnico sono riportati in maniera così chiara e evidente, quali possibilità ci sono che una persona NON autorizzata a conoscerli (AOT o Responsabile ad esempio), passando per caso davanti al monitor, non getti un’occhiata, magari di sfuggita?

Scarica il PDF

 

Bolzano, 12 Gennaio 2019

Coordinamento Nazionale Area Nord