Grande esercizio di retorica: la sineddoche
Evvia, l’elemosina è arrivata e con essa una colossale campagna di mistificazione della realtà ad oltraggio dell’intelligenza dei Lavoratori di TIM.
L’incipit si riferisce alla recente comunicazione aziendale recante per oggetto: “apprezzamento dei risultati aziendali 2016”, orbene la somma erogata è tutto e niente: Da una parte è una UNA TANTUM elargita con i criteri del PDR, ma se si guarda bene è un surrogato del Premio di Risultato, avendo anche la pretesa di assolvere a quanto previsto dall’art.56 del CCNL cioè Elemento di Garanzia Retributiva.
In buona sostanza ci troviamo di fronte alla solita arrogante furbata posta in essere dalla Azienda con il fattivo ausilio del gruppo dei responsabili (UILTE-UIL; FISTEL -CISL ; UGL).
Ma i lavoratori devono sapere che con l’elargizione della somma l’Azienda non riconoscerà nessun PDR per 2015 e 2016, (con forti dubbi che possa saltare anche la prima semestralità del 2017) inoltre non sarà erogata la somma di € 260,00 lorde per ogni anno di vacazio del Contratto di secondo livello il cosiddetto Aziendale (unilateralmente disdettato dall’Azienda).
Proprio per le considerazione sopra esposte e per il cripto-segreto con il quale è stata determinata la somma da elargire non possiamo che essere sconcertati: come è possibile che nel 2016 per gli stessi parametri l’Azienda ha distribuito ai propri manager il premio MBO e non ha accredita ai Lavoratori il PDR ?, il doppio pessimo non è più tollerabile.
Ora tardivamente e strumentalmente riconosce l’apprezzamento ai risultati aziendali che sono mirabolanti ed ad alta performance quando sono comunicati dal vertice aziendale in occasione degli incontri con gli analisti finanziari e sono sempre deludenti o al limite della sufficienza quando servono per misurare la produttività dei Lavoratori.
Inoltre lo zuccherino che indora la pillola o il bastone nascosto dalla ostentazione dalla carota sono tecniche già abusate: a fronte di questa munifica elargizione l’Azienda ha preteso (vedi accordi del 10 marzo ’17) con un ristretto gruppo di responsabili di:
– Rinviare sine die il rinnovo contrattuale;
– Applicazione integrale di quanto previsto dal Job ACT – (controllo individuale a distanza , misura della produttività per piccoli gruppi, possibilità di demansionare e mortificare la professionalità dei Lavoratori;
– Introduzione del turno multiperiodale (lavori a cottimo quanto lo decido io!!)
– Probabile restituzione del prestito ponte erogato a fronte del perdita di solidarietà. (ns. autonoma deduzione)
In ultimo si accredita il principio che la falsa via del dialogo è quella che paga mentre l’intransigenza no.
Con un piatto di lenticchie l’Azienda ha raggiunto quindi tutti gli obiettivi, ha rabbonito gli inferociti Lavoratori (alcuni), ha diviso ulteriormente il fronte OO.SS. , ha minimizzato l’esborso, ha evitato di negoziare i criteri di accredito del PdR, … ecc…
NOI SIAMO UN’ORGANIZZAZIONE AUTONOMA, NON TENTIAMO DI ESSERLO
Cisal Comunicazione
Segreteria Nazionale TIM