I Lavoratori DEVONO potersi esprimere

Apprendiamo con sconcerto che l’azienda Almaviva Contact in queste ore si appresta a consegnare lettere di contestazione/richiamo riguardanti alcuni interventi di colleghi di tutte le sedi nel gruppo Facebook ”Almaviva Italia”, contestazioni che estrapolano gruppi di 2/3 parole, da interventi molto più articolati e argomentati, con lo scopo di avvalorare la tesi dell’insubordinazione del dipendente.

Un lavoro certosino messo in campo dall’azienda, che non solo ha recuperato a ritroso interventi di quasi un mese addietro, ma che come fine ultimo vuole dimostrare l’insubordinazione del dipendente all’azienda e in alcuni casi ai rappresentanti della stessa ad ogni livello.

L’opinione del singolo Lavoratore può in alcuni casi non corrispondere alla visione/giudizio che l’azienda possa avere riguardo una determinata questione, a noi pare sia normale questo, si chiama libertà di opinione, e non è soggetta ad alcun vincolo, decontestualizzare alcune parole all’interno di quella che può essere una opinione ”divergente” sia dagli altri colleghi sia dall’azienda è un atto mirato per continuare a minare quel clima già precario e teso che in quasi tutte le sedi aziendali si respira, a noi di Cisal Comunicazione pare un atteggiamento “suicida” di una società che della comunicazione e della diffusione delle notizie, fa i propri marchi distintivi.

Fatti salvi gli accadimenti di rilevanza penale, per i quali la legge italiana prevede l’obbligatorietà della segnalazione nei casi di: detenzione armi o esplosivi illegalmente; sequestri di persona (art.63O c.p.); delitto (art. 364 c.p.), In tutti gli altri casi si tratta di violazioni del ccnl (art.48) tutte da verificare e contestualizzare.

Se l’azienda vuol sostenere che il problema degli interventi Facebook sia dato dalla “veridicità” di quanto scritto, stiamo parlando del nulla, in quanto proprio in merito ai recenti accordi di solidarietà sottoscritti, la nostra O.S. non ha sottoscritto quegli accordi affermando in comunicati ufficiali che tale accordo risultava essere peggiorativo riguardo l’attuale situazione lavorativa, delle due l’una o Noi di Cisal Comunicazione affermiamo il falso (e quindi attendiamo formale denuncia da parte dell’azienda) oppure qualcun altro, magari chi quell’accordo l’ha firmato ha dichiarato a sua volta qualche altra informazione falsa e tendenziosa e in questo caso ci aspettiamo una denuncia verso costoro da parte aziendale.

Se l’azienda vuol sostenere l’insubordinazione dei lavoratori, allora la nostra O.S. attende ancora tempestiva denuncia riguardo nostri comunicati ufficiali in merito a posizioni aziendali (e di conseguenza a posizioni di rappresentanti aziendali) a valle di incontri e tavoli di confronto (specificatamente nei comunicati del 19 aprile 2016; 12 maggio 2016 e 28 maggio 2016 per non voler andare più indietro nel tempo).

In definitiva a noi di Cisal Comunicazione, pare che l’azienda si stia adoperando per ”sfiancare” nei fatti i propri lavoratori, in un periodo dove vengono imposti istituti a cadenza giornaliera, vengono creati “backup” di commesse esistenti nei siti impattati dalla procedura di mobilità verso i siti non impattati, vengono utilizzate le giornate di solidarietà (pagata in parte dai cittadini) come strumenti di flessibilità pura; vengono disattese le più elementari operazioni di controllo e prevenzione degli apparati all’interno del luogo di lavoro, emblematico il caso di Palermo/Marcellini dove in data 26 giugno i Lavoratori sono stati costretti a svolgere la propria prestazione dalle 7:00 fino alle 15:00 con una temperatura percepita superiore a 30 gradi, costringendo alcuni consulenti a ricorrere alle cure di ambulanze chiamate d’urgenza o a dover utilizzare ancora una volta propri istituti per una mancanza aziendale.

Se questo è il clima nel quale si vuol iniziare una discussione sul controllo dell’operato del lavoratore (come peraltro previsto dall’accordo quadro del 31 maggio 2016), a noi pare che non si andrà molto lontano e cogliamo inoltre l’occasione per ricordare ai Lavoratori tutti che reputiamo imprescindibile come O.S. che qualsiasi intesa sull’argomento debba necessariamente prevedere una votazione diretta e certificata dei Lavoratori tutti.

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