Nella giornata odierna c’è stato un approfondimento del Piano Strategico, a seguito CDA del 6 Marzo, illustrata dal Dott. Di Mauro.
La base della relazione Aziendale è la documentazione presentata al CDA
– NETCO – progetto di separazione della rete.
– Il piano strategico.
Il Piano Strategico approvato all’unanimità dal CDA permetterà il salto di qualità verso la DIGITALIZZAZIONE.
La DIGITIM sarà un insieme di reti SMART, non sarà solo la rete classica.
L’azienda ha evidenziato che Trasportare traffico ha un costo che deve essere remunerato adeguatamente
TIM è l’Azienda che investe di più in Europa sul traffico, circa il 25 % dei ricavi ritorna negli investimenti. Nel 2020 questa diminuirà percentuale sarà del 19%.
ll Piano DIGITIM prevede 9 miliardi di investimenti in tre anni in Italia (oltre il 50% relativi alla modernizzazione della Rete: FTTC, FTTH, 4,5G)e si pone l’obbiettivo di rendere la Rete di Tim diversa dalle altre per renderla più appetibile rispetto alle proposte di altri operatori paralleli (Open Fiber). Si tratta di una strategia orientata al valore. Un percorso digitale che sia sostenibile anche e soprattutto in ottica futura. Serve un’accelerazione tecnologica ma anche una struttura organizzativa snella ed agile in grado di portare avanti il Piano. Tim da tutto ciò si aspetta generazione di flusso di cassa, necessario ad autosostenersi, e la riduzione del debito.
La rete fissa di Tim è la più grande in Italia; 100 città italiane saranno coperte con FTTH entro il 2020. Tim vuole offrire servizi in convergenza, vuole essere una TELCO.
Sul Business convergenza con il mondo ICT attraverso il CLOUD, attraverso delle partnership.
Il Wholesale pezzo fondamentale del business di Tim; sviluppo di molti servizi anche in Brasile (2 player nel mobile), Inwit attore fondamentale nel mercato delle torri (sviluppo 5G) ed anche SPARKLE per la cura della manutenzione. Copertura in fibra, oggi siamo al 77% arriveremo al 79%. Non arriveremo al 100% a causa dei bandi INFRATEL, Tim comunque vuole continuare nello sviluppo.
NETCO – PROGETTO SEPARAZIONE LEGALE DELLA RETE
Progetto Netco è una parte fondamentale del nuovo Piano industriale. Il modello di equivalence sino ad oggi in campo (parità di accesso alla Rete per tutti gli Olo) non si è dimostrato performante al massimo. Netco, come infrastruttura, garantirà l’equivalence in modo migliore a tutti gli OAO, Tim compresa. Netco comprenderà la rete di accesso, sia in rame che in fibra, dalla centrale a casa del cliente, sarà controllata al 100% da Tim e disporrà di tutte le risorse umane necessarie alla gestione.
Il perimetro di accesso comprende: le 10500 circa centrali di rete fissa (in netta diminuzione futura attraverso progetto Decommissioning), i relativi edifici, la rete di trasporto sino a casa cliente.
Il trasporto superiore, le piattaforme di Rete e la parte “intelligente” rimangono nella società di Retail (Servizi), non confluiscono in Netco.
Risorse umane che “passeranno” a Netco: circa 22.000 unità.
Si può sostanzialmente dire che l’attuale Tim si dividerà a metà.
Chiarimento su debito del Gruppo (25,3 miliardi di euro): tendenzialmente sarà allocato con le debite proporzioni fra le due società, anche se rimane complessivamente in carico al Gruppo Tim.
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L’azienda infine ha posto la problematica sugli ammortizzatori sociali (art4 Isopensione e uscite volontarie e Solidarietà), ribadendo che se non si troverà un accordo entro qualche settimana, ricorrerà allo strumento della cassa integrazione.
SEGUIRA’ NS COMUNICATO.
Roma, Marzo 2018
Coordinamento Nazionale Tim