La CISAL COMUNICAZIONE ha ricevuto molteplici segnalazioni da parte di tanti lavoratori in diversi territori riguardo la quantità di ore lavorate in Reperibilità nelle 24h giornaliere.
A differenza dal passato, dove si cercava di risparmiare facendo intervenire l’unità disponibile solo in quei casi di urgenze o disservizi gravi, oggi, invece, questa viene chiamata anche per attività di profilo meno rilevante o quantomeno differibile alla giornata successiva.
Può accadere che il reperibile in intervento possa essere chiamato anche da più centri di supervisione nella stessa fascia, portando il tecnico a superare le ore consentite di lavoro continuativo nelle 24h, riducendo a 0h, in taluni casi, il periodo di riposo.
Le ore svolte nel turno di reperibilità dal lavoratore in intervento non sono fruibili o visionabili dai vari centri di sorveglianza. Forse è il caso di riflettere ed avere un maggiore senso di responsabilità, al fine di evitare possibili incidenti, dovuti anche alla stanchezza causata dalle eccessive ore lavorate nelle 24h.
Bisognerebbe cercare di adottare sistemi che monitorino gli interventi e soprattutto valutare a monte se è il casi o meno di far intervenire il reperibile avendolo così a disposizione in caso di guasto realmente grave, evitando di impegnarlo per interventi meno critici per 13h o più.
L’esempio è il caso di un lavoratore in turno 11.52 – 20.00, il quale alle 8 del giorno seguente si trovava ancora in intervento perché chiamato ad intervenire in modo continuativo.
Inoltre giungono numerose, segnalazioni sulla gestione delle turnazioni.
Capita spesso di vedersi sovrapposti il turno delle 20 con il turno di Reperibilità.
Questo, come il caso citato precedentemente, genera quella mancanza di pausa tra un turno ed un altro, facendo sì che in caso di intervento il reperibile in turno delle 20 non abbia modo di interrompere l’attività lavorativa con il rischio di superare le 12h continuative magari per un intervento diciamo non grave e non averlo in caso di uno veramente improcastinabile.
CISAL COMUNICAZIONE invita l’azienda a rispettare le norme sulla sicurezza ed informa i lavoratori che, in caso di problema, le eventuali responsabilità, potrebbero anche ricadere su di loro, in quanto a conoscenza delle normative che regolano le modalità di intervento.
Noi siamo una Organizzazione Autonoma,
non tentiamo di esserlo!!
NOI SIAMO CISAL COMUNICAZIONE
Roma Marzo 2018
Segreteria Nazionale TIM