TIM – Il fallimento annunciato dell’accordo del PDR

CISAL  Comunicazione,  in  occasione  dell’approvazione  del  Bilancio  di  TIM,  aveva  immediatamente  annunciato  la  probabile mancata erogazione del Premio di Risultato.
Oggi CISAL Comunicazione può affermare che coloro che hanno stabilito le regole del premio sono riusciti a “non far percepire il PDR a tutti i poveri lavoratori”, ad esclusione di pochi eletti che riceveranno un una tantum.
Un  mondo  alla  rovescia,  che,  nel  momento  del  massimo  sforzo  da  parte  di  tutti  i  lavoratori  per  garantire  la  connettività durante la pandemia, vede ricevere, da parte di quest’ultimi, una pugnalata economica in un contesto difficile,  al  quale  il  Governo,  con  timidi  provvedimenti,  cerca  di  mitigarne  gli  effetti,  intervenendo  sugli  aumenti  generalizzati di necessità primarie fra cui quelle relativi all’energia e carburanti.
Uno  schiaffo  a  tutti  i  lavoratori  TIM  che  arriva  dall’analisi  dei  dati  di  bilancio  e  che  trova  in  un  accordo  poco  conveniente, per la parte più debole, la sua bontà, tanto da dover ricorrere a dei correttivi già nel periodo di validità degli anni precedenti.
Oggi a quei lavoratori che hanno garantito il servizio, rischiando quotidianamente in prima persona, ed a tutti quelli che  hanno  messo  a  disposizione  le  proprie  abitazioni  come  ufficio  rimettendoci  di  tasca  propria  l’aumento  dei  consumi, viene annunciato l’ennesimo “NO” da parte di un’azienda che tra qualche mese si prepara ad un salto … probabilmente nel vuoto.
Ma non solo, l’azienda ha anche deciso da un mese il rientro in sede dei lavoratori anche se è ancora possibile lo smart working semplificato, aggravando di fatto, in un periodo complesso e difficile, l’attuale situazione economica dei  propri  dipendenti.  Situazione  che  oggi  deve  far  i  conti,  non  solo  con  i  rincari  dell’energia  e  della  benzina,  ma  anche con quella mancata boccata di ossigeno coincidente con l’erogazione del PDR.
Un  periodo  da  dimenticare,  quello  dei  tre  anni  passati  che  ha  visto,  l’applicazione  di  due  cicli  di  Contratto  di  Espansione, la “parentopoli”, le assunzioni di sindacalisti di altre aziende, le errate isopensioni, l’assenza dei contributi  figurativi  della  CDE,  livelli  inquadramentali  assegnati  senza  una  graduatoria  trasparente  e  la  più  alta  percentuale di accordi firmati da sempre, tra cui tantissimi documenti sottoscritti da altri, di dubbia valenza per i lavoratori TIM.
Accordi firmati da soggetti che fino a pochi giorni fa si vantavano dell’ennesima trance del rinnovo del CCNL TLC e che da venerdì hanno taciuto sul mancato risultato raggiunto relativo al PDR.
Solo  oggi  con  l’ennesimo  comunicato  di  più  pagine,  i  soliti  noti  hanno  rotto  il  silenzio  cercando  di  giustificare  un  fallimento di cui sono corresponsabili a causa di una politica sindacale discutibile.

CISAL  Comunicazione  invita  i  lavoratori  a  riflettere  sul  loro  futuro,  in  quanto  la  giusta  controparte  in  fase  di  trattativa non si costruisce con le illusioni, le menzogne o il terrorismo, ma passa attraverso l’informazione puntuale e corretta, la competenza e soprattutto i fatti.
In merito a quanto sopra, CISAL Comunicazione è stata sempre differente da tutti i soggetti attualmente presenti in azienda, compresi quelli che alla prima occasione hanno firmato o non hanno visto e denunciato.

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Maggio 2022
COORDINATORE NAZIONALE TIM FERRANTE FLAVIO