La CISAL COMUNICAZIONE non “può accettare” l’impegno di qualcuno “ […] nell’ambito delle regole condivise, a definire una nuova piattaforma di II livello per aprire confronto con l’azienda. […]”
Vogliamo ricordare che i lavoratori sono scottati e che si stanno “ancora leccando le ferite” a causa dell’impegno che fino ad oggi “qualcuno” ha messo in tanti accordi nell’ultimo decennio. Come si possono infatti scordare:
‐ TIMBRATURA IN POSTAZIONE
‐ BANCA ORE
‐ SOLIDARIETA’
‐ ed infine FRANCHIGIA.
Quest’ultima, nonostante giudicata ILLEGALE in sede giudiziaria, porta ancora la LORO firma sull’accordo che la istituiva. FIRMA che NON E’ MAI STATA REVOCATA.
Il CCNL delle telecomunicazioni nasce dal CCNL TELECOM e che già appena sottoscritto alle altre aziende prevedeva i cd. 21gg a differenza dei dipendenti sotto il contratto nativo i quali, grazie alle armonizzazioni del 2000 e 2001, avevano delle migliorie quali:
‐ 23 gg di ferie;
‐ pagamento del mancato rientro;
‐ pagamento di 1/26esimo per le festività non godute;
‐ 12 ore annue in più di permessi individuali;
‐ SOVRAMMINIMO.
Quando nel 2008 fu sottoscritto il contratto aziendale in TELECOM, tale documento era definito INTEGRATIVO perché composto dal patrimonio del lavoratore oggetto delle ARMONIZZAZIONI e da una parte nuova, che è il vero contratto aziendale. La famosa disdetta UNILATERALE esercitata sul contratto aziendale può avere efficacia solo sulla parte definita nel 2008 e non sul PATRIMONIO. AZZERARE TUTTO dando vita ad un nuovo contratto aziendale espone tutti i LAVORATORI a:
A ‐ eventuali disdette totali in futuro;
B ‐ riassorbimento nei prossimi rinnovi del CCNL del SOVRAMMINIMO;
Il punto B oramai è collaudato nelle altre aziende e Noi ‘’non possiamo accettare’’ quanto “qualcuno” vuole impegnarsi a definire. Perchè CISAL COMUNICAZIONE sta dalla parte dei LAVORATORI TELECOM e per questo tutelerà il loro PATRIMONIO.
Roma, novembre 2017
Cisal Comunicazione
Segreteria Nazionale TIM