RSU Seg Ferrante Flavio, [18.09.21 08:14]

*AGGIORNAMENTO*
Quando  l’azienda  ha  programmato  il  rientro  post  pandemia,  previsto  per  il  4  ottobre,  ho  inviato  su richiesta dei lavoratori una mail all’azienda chiedendo chiarimenti in merito alle modalità.
Nello specifico le richieste erano riferite alle sedi, già assegnate in precedenza con mail ricevute da tutti i lavoratori.
La mail terminava che in assenza di risposta si doveva intendere non mutata disposizione precedente. Nessuna Organizzazione si poneva il problema e come sempre restavano tutte in silenzio.
Purtroppo  a  seguito  delle  riunioni  con  odg  rientri  l’azienda  ha  informato  le  RLS  di  probabili  sedi concentrarci di lavoratori che hanno manifestato la volontà di ritornare in sede dopo quasi due anni di lavoro agile.
*Oggi scopriamo che le  sedi potranno  essere  anche  in  provincia  diversa  e  che  i  lavoratori  dovranno considerarsi in trasferta in determinate situazioni*.

La  situazione  eccezionale  che  stiamo  attraversando  aiuta  altri  soggetti ad  assumere comportamenti al  limite della correttezza, ma anche il silenzio al momento giusto aiuta processi di discutibile attuazione. Pertanto  attendiamo  le  comunicazioni  ufficiali  ai  lavoratori  per  valutare  eventuali  azioni  qualora  accertate irregolarità, ma nel frattempo invitando coloro che stanno chiamando i propri collaboratori ad evitare pressioni per evitare il rientro in sede.
*Consideriamo il lavoro agile un buono strumento pro lavoratori anche se poteva essere normato meglio e doveva prevedere i dovuti indennizzi come consumi e il buono pasto del primo periodo, ma riteniamo che, se il lavoratore ha manifestato la volontà di rientrare, le motivazioni possono essere diverse e possono spaziare dal sociale alla sicurezza per cui devono essere rispettate ed opportunamente attenzionato*.

Una domanda è doveroso porsi…

*Nonostante  le sedi  sono state praticamente chiuse per 2 anni ed  oggetto  di  lavori  di  ristrutturazione come mai ancor oggi i lavori su alcune non sono terminati?*
*Un’altra  riflessione  da fare è  quella che l’azienda non ha  mai  voluto  distribuire  parte  del  risparmio ottenuto dalle sedi chiuse ai lavoratori che hanno messo a disposizione i propri spazi e le proprie utenze, quindi è arrivato il momento che anche per pochi lavoratori gli impianti delle sedi vengano nuovamente attivati e che l’azienda si faccia nuovamente carico delle spese degli spazi e delle utenze per far lavorare i propri dipendenti*.

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Flavio Ferrante