TIM – Quale fiducia se neanche agli azionisti si garantisce la democrazia
Il prossimo 31 marzo 2021 si terrà l’Assemblea degli Azionisti di TIM S.p.A.
Sappiamo bene che legalmente l’azienda può decidere per la pandemia di non consentire la possibilità di partecipare telematicamente all’Assemblea, ma speravamo che le parole provenienti dal Vertice su Employee Engagement ovvero Coinvolgimento dei Dipendenti si concretizzassero in un reale cambiamento e non in “Parole, parole, parole”, una delle più belle canzoni di Mina.
Allora, abbiamo pensato di sollecitare il CdA, per consentire a livello telematico il dibattito assembleare, porre domande, consentire il normale processo democratico per gli azionisti TUTTI, siano essi Dipendenti Azionisti, minoranze qualificate, grandi azionisti tra cui lo Stato.
Sarebbe stato interessante aprire il dibattito tra i soci in merito al futuro della nuova società di rete Fibercop, riflettere sull’utilizzo dei Fondi di Espansione in modo di riversarli completamente sul prepensionamento portando ad esempio l’Isopensione a 7 anni, avere risposte sull’uso dei Fondi per la Formazione vista l’evidente esagerazione ed estraneità formativa non essendo certo l’educazione civica o le specificità dell’Operatore di TLC oggetto di formazione da incentivare con soldi pubblici.
Ma cosa ci è stato risposto dal Vertice aziendale? PICCHE!!!
In TIM, in cui la Comunicazione rappresenta la materia prima, ci si ostina su inspiegabili posizioni di arrocco. Ci chiediamo: Perché? Cui prodest?
Ci sfuggono i reali motivi di tale resistenza e sinceramente non capiamo la risposta fornita dalla Società: “In questo contesto l’attivazione dello streaming non è significativa mancando la fase centrale del processo assembleare: il dibattito. E’ difficile intravedere l’interesse dei soci a seguire una riunione a cui non possano partecipare attivamente”.
A parer nostro, la manifestazione d’interesse andrebbe lasciata alla volontà dell’azionista e non a libere interpretazioni.
I dipendenti azionisti che hanno partecipato al nostro sondaggio hanno dichiarato per il 93,2% di essere interessati alla possibilità di partecipare al dibattito assembleare e di fruire in via telematica dell’Assemblea degli Azionisti. Continua cosi la tradizione del Top Management ad essere un corpo distaccato dalla realtà aziendale, una elite autoreferenziale!!!
Ma vi è di più, abbiamo sollecitato anche l’Associazione ASATI, la quale propone di frequente PDA (Piani di Azionariato Diffuso) e si agita intestandosi le tutele dei Piccoli Azionisti dipendenti ma indovinate un po’ cosa ci ha risposto?
In linea con il top management, anch’essa attratta da quella autoreferenzialità del potere e udite, udite; ci ha chiesto di sollecitare le deleghe ai nostri iscritti e inviargliele!!! Ora diffidate dei portatori di acqua, di chi sopprime la dinamica democratica, di chi va cercando posti in CdA.
Noi di Cisal Comunicazione siamo liberi, non cerchiamo favori ma applicazione dei Diritti, siamo sempre dalla parte dei più deboli, dalla parte della libertà e della democrazia.
Cosa fanno le altre Aziende.
In epoca Covid, la possibilità concessa agli azionisti di assistere in video alle assemblee sta diventando sempre più una consuetudine; addirittura Banche come Carige, Banca Etica e altre, Assicurazioni come Generali, società come Italgas, ecc. hanno già nel 2020 utilizzato tale modalità senza ripercussioni negative anzi, al contrario, con enorme riscontro di adesioni di video Partecipanti. E ancora, l’Investor Relator di Stellantis da noi contattato in data 4 marzo, ha confermato che l’Assemblea degli Azionisti dell’8 marzo della società “sarebbe stato possibile seguirla mediante un web‐cast live disponibile sul sito della società. Gli azionisti potranno porre domande in merito all’ordine del giorno direttamente via e‐mail all’indirizzo indicato”.
Roma, 19/03/2021
Cisal Comunicazione Segreteria Nazionale