In riferimento al recente sviluppo del rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro nel settore delle Telecomunicazioni, osserviamo con preoccupazione la rapidità e la superficialità con cui alcune organizzazioni sindacali stanno procedendo. Questa urgenza inspiegata, emersa dopo un anno di inattività, solleva interrogativi sulla genuinità del processo negoziale.

1. Relazioni Industriali e Risparmio sui Costi del Lavoro: Per compagnie come TIM, il mantenimento del sistema di relazioni industriali gestito da ASSTEL rappresenta un mezzo per ridurre i costi del lavoro. Tuttavia, le conseguenze di questo approccio, come la minaccia di licenziamenti collettivi da parte di piccoli operatori, suggeriscono una realtà più complessa e potenzialmente dannosa per i lavoratori.

2. Rivendicazioni Economiche e Contrattazione: Le attuali proposte economiche, compresi gli aumenti salariali e la strutturazione delle tranche di pagamento, sembrano non tener conto adeguatamente del periodo di vacatio contrattuale. La questione del valore ‘contra legem’ di una tantum e la mancanza di progressi significativi in termini temporali sono motivo di preoccupazione.

3. Lavoro Agile e Automazione: L’assenza di discussioni significative sull’automazione e sul lavoro agile, nonché la mancata progressione nei confronti di istituti giuridicamente equi, pone seri dubbi sulla volontà di adeguare il contratto alle esigenze attuali del settore.

4. Remunerazione Variabile e Produttività: La gestione della remunerazione variabile e degli incentivi legati alla produttività specifica, demandata al secondo livello di contrattazione aziendale, appare poco trasparente e potenzialmente ingannevole.

In conclusione, l’approccio attuale al rinnovo del contratto non solo trascura gli interessi fondamentali dei lavoratori, ma mette in luce anche una mancanza di trasparenza e di considerazione per i reali bisogni del settore.

È inaccettabile che i lavoratori di TIM e di altre realtà nel settore delle telecomunicazioni siano costantemente esposti a rischi quali il ricorso alla NaSpi o a contratti di solidarietà…

CISAL Comunicazione insiste sulla necessità di una negoziazione più riflessiva e rispettosa, che non si limiti a proclami superficiali, ma che affronti con serietà e impegno le vere problematiche del settore. È ora di abbandonare la politica delle ‘promesse vuote’ e di garantire ai lavoratori una rappresentanza che li difenda con determinazione e integrità.”

Palermo 18‐01‐2024

Scarica il PDF

Segreteria Nazionale Cisal Comunicazione

Cisal Comunicazione
Segretaria Nazionale
V.Bonacasa