A seguito della nostra segnalazione riguardo l’eccessiva rumorosità degli impianti (comunicato Cisal Comunicazione del 14 giugno u.s.: “Udite udite…”), il Servizio di Prevenzione e Protezione competente per territorio ha eseguito dei rilievi fonometrici nelle sale che ospitano apparati trasmissivi.
Contrariamente a quanto riscontrato in precedenti occasioni (sempre sollecitate dalla nostra O.S.), in alcuni casi si è riscontrato un valore di pressione sonora superiore agli 80 dB, soglia oltre la quale sarebbe necessario, l’utilizzo di otoprotettori (cuffie antirumore), arrivando a raggiungere, nella sala AF di Trento Sud, la misura di 83,6 dB.
Per chi non fosse avvezzo a questo tipo di dati, potrebbe essere utile la tabella a fianco, dalla quale riscontriamo di trovarci in presenza di un frastuono con intensità compresa fra il transito di un autocarro e quello prodotto dal passaggio della metropolitana, per tutto il tempo richiesto dall’attività da svolgere.
I tecnici ci segnalano inoltre che non è chiaro se indossare i Dispositivi di Protezione Individuali assegnati sia più dannoso che non indossarli affatto: pare infatti che con le cuffie indossate non si riesca a udire l’eventuale allarme di evacuazione dello stabile, con conseguenze facilmente immaginabili in caso di pericolo.
Sicuramente allo stato attuale, le operazione di manutenzione sono e stressanti e disagevoli al punto che a fine attività permane per decine di minuti una sensazione di “fischio” nelle orecchie, mentre alcune di esse, data l’impossibilità di sostenere una conversazione sia di persona che telefonica, rischiano di non poter essere effettuate
Sostituendoci ai latitanti RLS eletti, chiediamo quindi all’azienda rassicurazioni in merito alle perplessità sulla sicurezza espresse dai tecnici e ci proponiamo per contribuire a risolvere il problema relativo alle difficoltà di comunicazione derivanti dalla rumorosità degli apparati.
Trento, 15/09/2023
RSU CisalComunicazione
Trentino Alto Adige
Sandro Candotti