Quando una decina d’anni fa chiedemmo istruzioni sul comportamento da tenere in caso di incontro con un orso, ci venne risposto di seguire le indicazioni fornite da appositi opuscoli distribuiti dalla Provincia Autonoma di Trento.
Alla luce dei recenti avvenimenti di cronaca sembra che tali indicazioni non possano più essere ritenuti sufficienti. Da allora il numero di questi animali è cresciuta in maniera esponenziale, così come la possibilità di incontrarli per tutti coloro i quali svolgono lavori in aree montane, boschive o comunque isolate.
Riteniamo che quanto approntato ed indicato dall’azienda come misure per il controllo del rischio (suonare il clacson e lampeggiare con i fari) per la salvaguardia dei lavoratori nei confronti di un ipotetico incontro con quello che è di fatto il più grande predatore europeo non sia assolutamente adeguato.
Chiediamo quindi alla linea tecnica di compilare un elenco di località isolate e/o comunque lontane dai centri abitati per le quali prevedere l’obbligatorietà dell’intervento di due unità e ad HR di adeguare i documenti di valutazione del rischio inserendo i comportamenti corretti da mettere in atto nel caso di incontro con un plantigrado e considerare la manutenzione a siti od apparati isolati alla stregua delle lavorazioni sulle palificazioni in zone isolate o poco frequentate.

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Trento, 12/04/2023

RSU CisalComunicazione
Trentino Alto Adige
Sandro Candotti