Chi è costretto a frequentare le sale dati o quelle che ospitano apparati trasmissivi sa che all’interno vi sono due elementi costanti: temperature elevate e notevole rumorosità.
Per quanto riguarda la temperatura, si è cercato di ovviare posizionando i “pulsanti benessere”, che svolgono un egregio lavoro nei locali dei permutatori urbani, a condizione che siano correttamente collegati a impianti di condizionamento funzionanti. Tuttavia, non sono in grado di ristabilire temperature accettabili in tempi utili nelle sale che ospitano decine di apparecchiature che generano calore.
L’evoluzione tecnologica (come il 5G, FTTH, Magnifica, ecc.) ha portato all’installazione di nuove macchine che sembrano presentare almeno una caratteristica comune: sistemi di raffreddamento dotati di ventole particolarmente rumorose.
Le nostre segnalazioni in merito hanno portato all’esecuzione di misurazioni del livello di pressione sonora, che hanno rilevato valori sempre leggermente inferiori ai limiti imposti dalla legge, ma non sono state intraprese altre azioni.
Stiamo cominciando a ricevere segnalazioni da colleghi che lamentano ipoacusia e acufene. Prima che questi problemi si trasformino in vere e proprie malattie professionali, chiediamo di trovare una soluzione. Ad esempio, ridurre la temperatura nelle sale potrebbe alleggerire i sistemi di raffreddamento degli apparati rendendoli più silenziosi. Inoltre, chiediamo di attuare quanto indicato dal DVR riguardo alle limitazioni delle esposizioni e fornire istruzioni sull’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale.
Trento, 14/06/2023
RSU CisalComunicazione
Trentino Alto Adige
Sandro Candotti