Il 21 marzo 2023 si è tenuto il coordinamento nazionale TIM per discutere dell’accordo riguardante le fuori uscite dall’azienda per l’Articolo 4 della legge Fornero e l’Articolo 41/5‐Bis. Durante l’incontro, il dott. Chiriotti, responsabile HR di TIM, ha espresso la sua preoccupazione per l’andamento generale del settore delle TLC e in particolare dell’azienda TIM. Ha sottolineato la necessità di raggiungere gli obiettivi precedenti riguardanti le fuori uscite, dato che gli accordi precedenti di CDE hanno avuto un impatto non significativo sui lavoratori e sulle ripercussioni economiche individuali. Il responsabile HR ha affermato che la sottoscrizione dell’accordo per il lavoro agile è stata finalizzata a coniugare le esigenze dell’azienda con quelle dei lavoratori. Ha anche dichiarato che molti lavoratori in TIM non sono disposti al cambiamento e quindi a perseguire un percorso di riqualificazione. Ha ribadito che tutte le operazioni aziendali sono finalizzate solo al bene dei dipendenti e ha aggiunto che ci sono migliaia di persone in azienda che per vari motivi non possono svolgere determinati lavori. Riguardo al tema delle fuori uscite, l’azienda ha esortato a trovare un accordo al fine di evitare il ricorso ad altri strumenti più drastici, anche se non esplicitamente dichiarati. Il problema fondamentale dell’azienda è quello di convincere il personale ad aderire all’accordo, considerando il panorama di incertezza economica in cui vive il nostro Paese. L’accordo proposto comporterebbe una riduzione dell’incirca del 30% dello stipendio, con un aumento di 6 anni per gli uomini e 7 anni per le donne per la pensione di anzianità anagrafica e l’ISO pensione. Inizialmente, l’accordo non comprendeva le figure professionali dei tecnici on field e dei progettisti, ma dopo un dibattito serrato, l’azienda ha deciso di reinserirli, con una finestra di 4 anni e 6 mesi. Le unità interessate saranno 2000 e tutti i lavoratori potranno presentare domanda entro il 30 novembre 2023.

Sintetizziamo in questa tabella, richiamando i lavoratori alla lettura integrale dell’accordo:

La CISAL COMUNICAZIONE esprime forte preoccupazione per il futuro dell’azienda TIM e ritiene che l’accordo proposto non sia risolutivo per la crisi che affligge l’azienda da anni, a causa di piani ‘’industriali fallimentari’’ e di accordi di solidarietà che hanno comportato una riduzione salariale e pensionistica per i lavoratori. Inoltre, la CISAL COMUNICAZIONE rileva che l’accordo prevede una discrezionalità nei confronti dei lavoratori (art. 13), poiché sarà l’azienda a decidere se accettare o meno la loro domanda. Questo rappresenta una forte limitazione per la libertà del lavoratore di decidere del proprio futuro. Pertanto, la CISAL COMUNICAZIONE si è astenuta dal voto su questo accordo, pur ribadendo il proprio favore per l’art. 4 e 5 Bis, senza limitazioni.

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Roma, 22/03/2023

Cisal Comunicazione
Coordinamento Nazionale Tim
Seg/Rsu G. DE MARIA