..IN NOME DELL’EFFICENTAMENTO!

Che l’organizzazione del lavoro sia facoltà dell’Azienda non ci piove, il problema è cercare di capire che tipo di organizzazione del lavoro è, se nemmeno esiste un piano industriale ovvero esiste un piano che cambia a secondo del momento e delle circostanze.

Progetto Job Center, progetto Remix ecc. tutti nomi che vorrebbero impressionare e che denotano una grande fantasia solo se colpissero nell’intento cosi come colpiscono l’immaginario, sarebbero di gran successo.

Come funziona tutto questo? E’ ormai usanza aziendale convocare il lavoratore dal Responsabile di turno alla presenza di una persona di HR e dal cilindro magico tirano fuori la parola efficentamento, da quel momento inizia un iter di visite mediche strane, situazioni irreali che non stiamo qui a descrivere in quanto oggetto di Azione Legale.

Il lavoratore da quel giorno rimane in un limbo chiamato Job Center , una sorta di girone Dantesco “Il Purgatorio” , una struttura con un “ Responsabile Fantasma” dove dovresti fare corsi di formazione per una nuova mansione o meglio attività . In tutto questo bailamme intanto si viene disabilitati alle procedure lavorative in uso rendendo così la risorsa totalmente inattiva dall’ oggi al domani.

Nel frattempo si effettuano diverse e strane visite mediche e arriva la fatidica informazione, per alcuni a voce per altri per email, che da tale giorno il lavoratore sarà trasferito presso altra struttura stranamente il bacino più capiente sembrerebbe essere quello di ASA o meglio la struttura denominata WO.A/C.HR.

Da una certa data quindi il lavoratore si ritrova a vivere una situazione assurda (personale con esperienza pluridecennale, con formazione costata all’Azienda si ritrova ad iniziare un nuovo percorso, ci viene da pensare che forse questa Azienda sta facendo di tutto per fare decadere le parole “professionalità” e “gruppo”, due parole che sono le fondamenta di qualsiasi Azienda che si occupa di attività sia del mondo tecnico che del mondo commerciale).

Se tutto questo non bastasse, il lavoratore si ritrova ad avere allungato il percorso di viaggio, a fare una solidarietà che nella ex struttura non esisteva e non farà formazione in aula se non poche ore e mal distribuite e anomali affiancamenti, di cui si ringraziano i colleghi, ma la capacità del saper trasmettere non è di tutti tantomeno la si può improvvisare . Precisiamo inoltre che nel nuovo settore il responsabile sembrerebbe quasi rassegnato a questa anomala tipologia di inserimenti in organico ove la stragrande maggioranza dei casi ha patologie già conosciute che rendono il lavoratore non idoneo per le nuove mansioni che dovrà svolgere, ma che nel vecchio settore non inficiavano nell’attività lavorativa tanto da risultare invece, produttivo ed efficiente.

Verrebbe da pensare a tutto tranne che ad un efficientamento ma bensì ad una sorta di involuzione professionale in parole povere metto le persone sbagliate ai posti sbagliatissimi con l’intenzione di creare disagio al lavoratore e a chi deve poi gestirlo, noi a questo punto abbiamo pensato ad un termine più consono a quanto accade ovvero ad un “Defficientamento”.

In alcune situazioni il nuovo Responsabile nemmeno tenta una soluzione al recupero della persona ed all’eventuale miglior occupazione per un positivo efficientamento delle future attività e colmare così l’evidente inefficienza creata dai trasferimenti selvaggi , al contrario in alcuni casi diventa conflittuale dimostrando così di non saper gestire le nuove situazioni .
In tutta questa illogicità chiaramente non mancano nemmeno le sorprese o come si chiamavano una volta i riconoscimenti , vi ricordate le famose premiazioni dei 25 , 30 e 35 anni quando si riceveva la penna o l’orologio ed una bella stretta di mano di un dirigente ?
Bene oggi la premiazione per un lavoratore con pluri esperienza trentennale è stata sostituita invece con un bel trasferimento in altro settore con le prerogative di cui sopra bene esposte , forse il premio è tornare a fare gavetta e quindi ringiovanire ? O forse il premio è un TOUR “ops i turni” all’ASA ?

Dei lavoratori di questa Azienda si è detto e fatto di tutto e le operazioni gestionali degli ultimi dieci anni
(esternalizzazioni, Cassa Integrazione, Mobilità, trasferimenti, demansionamenti, Contratti di Solidarietà e chi più ne ha più ne metta) e, soprattutto le ‘’deportazioni’’ di queste e prossime settimane… , dimostrano ancora una volta la necessità di ripensare certi valori e di adottare per tempo ‐ e nel rispetto della legge ‐ più adeguati metodi di tutela…

Noi siamo una Organizzazione Autonoma,
non tentiamo di esserlo!!
NOI SIAMO CISAL COMUNICAZIONE.

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