Il 18 gennaio 2018 è stata sciolta la riserva sull’accordo di programma che permette di definire ed inviare la piattaforma per il rinnovo del prossimo CCNL.
Hanno votato 36507 lavoratori di cui il 72,23% favorevoli che, detto così, è un dato schiacciante nei confronti di chi, secondo qualcuno ha “alimentato la protesta”. Ma l’analisi deve essere fatta sul settore delle telecomunicazioni, dove circa ¼ degli aventi diritto ha votato, praticamente ha vinto o il “disinteresse” o la “disinformazione”.
Secondo un nostro punto di vista, ha vinto la “rassegnazione” perché da molti abbiamo ascoltato la frase “tanto è inutile votare”. Purtroppo, riscontriamo un dato poco trasparente in quanto poco analitico che, non permette di verificare in modo puntuale le votazioni nei singoli territori e nelle singole aziende a livello locale, perché secondo Noi, il “voto” è anche stato “compromesso” da linee guida poco precise che non hanno permesso di certificare gli aventi diritto e quante volte il singolo lavoratore ha votato.
La Puglia secondo Noi è l’esempio del “pasticcio” perché, mentre in alcune regioni il dato è stato abbastanza analitico, nella nostra Regione, è stato “secretato nella sua analiticità” e durante le votazioni è accaduto di tutto, specialmente in TIM.
Quest’ultima affermazione trova conferma in ciò che hanno denunciato tanti lavoratori che, hanno riscontrato l’impossibilità di avere copia dei verbali o di fotografarli o come addirittura è accaduto ad Andria è stata negata copia del verbale pure al presidente che lo ha firmato.
Ridicola poi è stata la questione a Foggia, dove in una sede, neanche è stato redatto un verbale ma, un semplice “pizzino con i dati”.
Ricordiamo che la Puglia ha già dei precedenti negativi in merito alle votazioni, i lavoratori non possono dimenticare la “non votazione” in ASA a Bari con il dato trasmesso “ad unanimità favorevoli”.
Questa mancanza di trasparenza e cioè l’assenza di un dato analitico regionale come esito delle votazioni, può avere una chiave di lettura poco positiva nei confronti dei promotori delle predette votazioni.
La CISAL COMUNICAZIONE PUGLIA invita le segreterie regionali dei promotori delle votazioni a rendere pubblici i dati delle singole aziende e delle singole sedi, per evitare che, qualcuno possa associare la vicenda ASA Bari a queste votazioni che, se pur poco certificate, hanno visto solo ¼ dei lavoratori a livello nazionale partecipare.
Bari, 21 Gennaio 2018
Il Segretario Regionale Puglia